Lia Staropoli

Nessuna immagine impostata

L’Autrice, avvocato attiva nei movimenti antimafia, vive a Limbadi, una zona ad altissima densità mafiosa in provincia di Vibo Valentia. Dopo aver conseguito la maturità classica, si laurea in Giurisprudenza all'Università "Mediterranea" di Reggio Calabria con una tesi di laurea sulla 'ndrangheta, nella materia "Economia della Criminalità". Da studente fonda il forum di cocumentazione sulla criminalità organizzata "Mafia Crimes" che consente di approfondire e diffondere gli studi sulle organizzazioni criminali in Italia e nel mondo. SI accorge che anche in Calabria qualcosa sta cambiando con la nascita del Movimento Antimafia "Ammazzateci Tutti" nel 2005. Aderisce al movimento e nel 2009 diviene componente dell'Esecutivo Nazionale. Nel 2011 Lia Staropoli diviene legale del Sindacato Autonomo di Polizia per la Provincia di Vibo Valentia: Le iniziative intraprese con il movimento antimafia "Ammazzateci Tutti" al fianco delle Forze dell'Ordine oltre ad informare hanno anche formato alla consapevolezza che per neutralizzare il potere della criminalità organizzata, la società civile non deve conferire "consenso sociale" a boss e ad affiliati ma deve affiancare le Forze dell'Ordine, primo presidio di legalità sul territorio.

Con questi intenti nel 2013 Lia Staropoli fonda l'associazione "ConDIvisa - Sicurezza e Giustizia", della quale è attualmente presidente, che si propone di affiancare, supportare e tutelare gli uomini e le donne che appartengono ai Corpi di Polizia e ai Corpi Militari, di consentire loro di svolgere il proprio dovere in totale sicurezza, promuovendone i valori etici e sociali che caratterizzano gli operatori delle Forze dell’Ordine e delle Forze Armate. Accogliendo le istanze degli operatori del Comparto Sicurezza Lia Staropoli partecipa a numerose attività di studio e elaborazione di proposte giuridiche nelle sedi parlamentari. Nel 2011 scrive il libro LA “SANTA” SETTA – Il potere della ‘ndrangheta sugli affiliati e il consenso sociale sul territorio – Edito da LARUFFA – Nel libro descrive di come la ‘ndrangheta si serve di tecniche psicologiche subdole ed efficaci per controllare la mente degli affiliati, le stesse tecniche che vengono utilizzate dai leader carismatici all’interno dei culti distruttivi. Ammantandosi di religiosità strumentalizzando Sacramenti, simboli religiosi come Santini, infiltrandosi nelle Cerimonie Sacre per affermare il proprio potere e ammantarsi di religione difronte ad una comunità prevalentemente Cattolica. La pubblicazione del 2011,in seconda edizione aggiornata del 2015, rimane attuale e ritorna agli onori della cronaca ogni qualvolta le operazioni delle Forze dell’Ordine confermano la presenza dei riti e dei simboli religiosi ed esoterici nelle formule delle cerimonie di affiliazione della criminalità organizzata.