“Uno degli argomenti più dibattuti e controversi da parte di molti storici ed archeologhi contemporanei, ancorché oggetto di svariati convegni e molteplici pubblicazioni, è senza dubbio il tracciato calabrese della strada consolare romana comunemente chiamata Via Annia Popilia, che è rimasto sino ad oggi uno dei meno noti se non addirittura, come nella provincia di Reggio Calabria, quasi totalmente sconosciuto… La letteratura corrente, pur consentendo attraverso il dettagliato e meticoloso esame delle fonti e degli itinerari antichi a noi pervenuti, l’individuazione di certi punti privilegiati, di importanti siti archeologici e di significativi tratti del percorso romano, ha fornito solo una sommaria ed a volte imprecisa indicazione del suo reale tracciato, che a causa della vastità dei territori attraversati e della intricata e complessa rete stradale oggi esistente, è stato descritto solo a grandi linee”.

“...Il volume ci consente di “vedere” quella antica via mettendoci davanti agli occhi le pietre miliari, tratti ancora integri del selciato, ponti, guadi, ci dà le distanze reali tra una località e l'altra, soprattutto ci fa comprendere il rapporto che l'arteria aveva con i centri abitati e con il territorio nel suo complesso, con le derivazioni delle strade secondarie...”  

“... non è esagerato affermare che l'antico Bruzio, oggi Calabria, nasce alla storia e alla civiltà proprio grazie a questa arteria e sogneremmo, se non fosse utopia, il suo restauro e persino la sua valorizzazine tuiristico-culturale...”.