ISOLE NERE. 5 RACCONTI NELLE ISOLE DEL VENTO
Si chiama Isabella ha 35 anni e fa
il commissario a Lipari, l’isola del
vento. È bella ma si nasconde, è intuitiva,
quasi una strega ma non ne
approfitta. Isabella ha una ferita in
fondo al cuore, un’ombra che l’accompagna
sempre, un dolore che
le ha scavato dentro qualcosa di
tragico. Lì in quell’abisso ha coltivato
la sua capacità di scrutare l’animo
umano e di questo trae profitto
per le sue indagini, per risolvere
gli efferati omicidi su cui indaga.
Col sapore del mare in bocca osserva
i cadaveri trafitti dalla violenza
omicida e trova gli assassini
guardando negli occhi e nell’anima
i morti e i vivi che li hanno accompagnati
nell’esistenza. È una
solitaria ma può contare su alcuni
amici. Il primo è Carmelo, il suo
fedele Carmelo, un poliziotto del
suo commissariato che è sempre
di buonumore. La segue ma non la
capisce perché le indagini Isabella
prima di tirarle fuori le rumina
dentro e allora il tracagnotto assistente
è costretto a trotterellare fra
un ordine e un altro senza capire
niente e allora sbuffa e si lamenta e
infila in mezzo al dolore che travolge
un sorriso che spesso Isabella
raccoglie. Le isole sono nere ma ci
sono il mare e il vento che portano
odori e sono come un balsamo e si
continua a vivere, a sperare.