
Paolo, prigioniero dei romani, giunse a Reggio nella primavera dell'anno 61 d. C. dopo un avventuroso viaggio: “inde circumlegentes devenimus rhegium et post unum diem flante austro, secunda die venimus puteolos”
“Salpati di qui giungemmo a Reggio. Il giorno seguente si levò lo scirocco e così l'indomani giungemmo a Pozzuoli”.
La città dello Stretto che lo accolse e lo ascoltò fu da Paolo ordinata Sedia Vescovile, la prima in Italia, con vescovo Stefano da Nicea.
Il libro, a parte i riferimenti storici, è incentrato sulla fede d'oggi del popolo reggino che onora il “suo” san paolo e ne rinvigorisce il culto.