La circolarità simbolica e comunicativa, sussistente tra la figura dell’Agnello e quella del Pastore, è analizzata nell’affascinante logica del mistero del Verbo incarnato nella storia. (…) L’autore propone lo stesso Gesù quale fondamentale e liberante paradigma di riferimento, perché qualunque figura di pastore consideri la strada come prassico luogo antropologico e teologico per rendere autenticamente profetiche le forme dell’evangelizzazione.
Sono appunto per questo indicati alcuni percorsi biblici e spirituali – frutto, tra l’altro, di innumerevoli e personali esperienze – grazie ai quali è proposta la sollecita possibilità di cogliere l’impatto d’inediti sviluppi che si rivelano intrinseci alla Chiesa (…).
L’autore sofferma in seguito la sua attenzione sull’impegno della donna, la cui presenza e i cui spazi sono considerati come una vera e propria cartina di tornasole della maturità dello stile mariano ed evangelizzatore, (…) aperto dunque alle sfide nuove e pressanti del tempo presente.
Il rinnovamento della Chiesa passa, in ultima analisi, dalla crucialità e dall’unitarietà dello sguardo che la comunità – e ovviamente i suoi pastori – sapranno volgere al Pastore e all’Agnello immolato.